Area Naturale

L’Oasi nasce nel 1997 grazie ad una importante collaborazione tra Lipu, Comune di Cesano Maderno e Parco Regionale delle Groane.
L'Oasi si estende su una superficie di circa cento ettari di boschi, brughiere e zone umide a ridosso di un'area molto urbanizzata e industrializzata e costituisce uno dei più importanti programmi di gestione di aree naturali seguito dalla Lipu.

BOSCHI
Nei boschi dell’Oasi la specie arborea prevalente è sicuramente la robinia (Robinia pseudoacacia) che negli anni, insieme al ciliegio americano (Prunus serotina), ha sostituito in parte le specie vegetali autoctone quali la farnia (Quercus robur), una specie di quercia, e il carpino bianco (Carpinus betulus) che un tempo formavano il querco-carpineto. Un residuo di tale tipologia di bosco è ancora presente in Oasi e si trova nel “Bosco degli gnomi”.
Altre specie arboree autoctone presenti in Oasi sono aceri, pioppi e ontani oltre ad arbusti quali il biancospino (Crataegus monogyna), la berretta da prete (Euonymus europaeus) e il sambuco (Sambucus nigra) che, insieme alle specie erbacee come l’anemone (Anemonoides nemorosa) e la pervinca (Vinca minor), arricchiscono il sottobosco.
Tra gli abitanti abituali dell’Oasi vi sono svariate specie di uccelli come picchi, rapaci e passeriformi ma anche mammiferi come la volpe (Vulpes vulpes) e lo scoiattolo comune europeo detto “Scoiattolo rosso” (Sciurus vulgaris).

LA BRUGHIERA
La brughiera costituisce un habitat di pregio, ricco di biodiversità (*), e prende il nome dalla pianta che lo caratterizza ossia il brugo (Calluna vulgaris): una specie che ben attecchisce su terreni poveri e argillosi, una sorta di “pianta pioniera” che apre la strada alla colonizzazione dell’area da parte di altre specie vegetali come betulle e ginestre.
L’ambiente di brughiera, con il tempo, si trasformerebbe naturalmente in bosco ed è proprio per questo motivo che necessita di una manutenzione costante da parte dell’uomo per impedirne la scomparsa.
Per ammirare la brughiera nel suo massimo splendore è bene visitarla tra fine agosto e inizio settembre quando la fioritura del Brugo è all’apice e colora la radura del tipico rosa-violetto.

(*) Per approfondimenti, si veda la sezione “PROGETTI–SVOLTI”
“FRAGENZIANE”: link opuscolo scaricabile clicca qui.
“CONNESSIONI IN BRUGHIERA”: per guardare il video clicca qui.

AREA UMIDA
L’area umida rappresenta certamente l’intervento di maggiore pregio dell’Oasi. A seguito di uno studio di ingegneria naturalistica e della cantierizzazione dell’area, durata circa un anno dal 1999 al 2000, questa porzione di Oasi (ex cava di argilla successivamente occupata da prati a sfalcio), attualmente ospita dodici ettari di stagni e canneti. L’area umida è l’ambiente dell’Oasi dove si concentra la maggiore ricchezza di biodiversità animale e vegetale.
Due capanni in legno e una piccola balconata consentono al visitatore di osservare gli stagni senza arrecare disturbo alla fauna ed in particolare all’avifauna. Tra gli uccelli stanziali si possono osservare l’airone cenerino (Ardea cinerea), il germano reale (Anas platyrhynchos), la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus) e la folaga (Fulica atra) oltre allo sfuggente martin pescatore (Alcedo atthis). Altri uccelli migratori, svernanti o nidificanti si possono vedere nei diversi periodi dell’anno. (*)

E’ vietato transitare negli stagni e/o stare sulle sponde per evitare di arrecare disturbo agli animali.

Il Regolamento di Fruizione dell’ Oasi è esposto nelle bacheche e consultabile nel presente sito.

(*) Per approfondimenti, si veda la sezione “NATURA IN OASI – Fauna

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